note critiche

di Sabato Calvanese 

La componente realistica che affiora dalla pittura di Casimiro Forte, legata a codici di linguaggio colmi di echi e di umori che riconducono per vie diverse ad un Courbet, ad un Vari Gogh, ad un Picasso e più sostanzialmente ad un Guttuso, ma anche rischiarati e diventati soggettivi, è la conseguenza ed il riflesso di una inquietudine critica, il risultato di uno spirito di ricerca, di accrescimento umano.

Pittore dell'oggetto ma nello stesso tempo pittore sociale, pittore della collettività di cui sente l'urgenza ed il peso.

E proprio in questo rapporto, in questo incontro con le prove dei diseredati, di tutti coloro che vengono condannati dal'amarezza, dalla cattiva sorte, la sua pittura ragGiunge stati di travaglio angosciosi. L'amore per le cose e per gli uomini reca il vantaggio della sincerità, del racconto rapido, essenziale.

Pure, talvolta, qualcosa di invincibilmente soggettivo appare, qualcosa che gli appartiene come memoria: la storia della sua famiglia, quella dei luoghi che ha amato, quella delle genti che ha sempre incontrato.E viene fuori l'uomo del Sud, l'uomo che passa per campi di miseria, che vede problemi mai risolti, che assiste alla consumazione di vite ritenute inutili e allora la sua pittura diventa una denuncia ed anche una protesta.